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19 Gennaio 2011 ANDE, Sezione di Genova ha organizzato il Convegno “Situazioni emergenti di disagio sociale” assieme all’Assessorato “

Il 19 Gennaio 2011 ANDE, Sezione di Genova ha organizzato il Convegno “Situazioni emergenti di disagio sociale” assieme all’Assessorato alle politiche socio-sanitarie del Comune di Genova
Nell’Auditorium di Palazzo Rosso (Via Garibaldi, Genova, dalle ore 16 alle 19). Il Moderatore è stato il Dott. Federico Mereta, medico e giornalista del Secolo XIX.
L’Assessore Roberta Papi alle Politiche Socio-Sanitarie del Comune, che ANDE considera una vera e competente amica, ha parlato in modo competente ed esaustivo sulle tante iniziative atte ad andare incontro alle persone in difficoltà della città. Il dott. Luigi Ferrannini, che guida con rara capacità ed esperienza la Salute Mentale del territorio genovese, ha parlato delle molte e difficili problematiche che colpiscono le persone con malattie o disagi mentali, che se non sostenuti da familiari, vanno spesso incontro a gravi difficoltà anche per la loro sopravvivenza. I vari relatori hanno coperto con le loro esposizioni i punti più critici, i disagi più allarmanti, i mezzi di prevenzione e di aiuto concreto messi in atto. Con questo breve riassunto desidero sottolineare alcune tematiche che sono state illustrate.
La nostra città non è esente dalle situazioni di difficoltà sociale che oggi colpiscono tutti i continenti e tutte le nazioni. La nostra città non può offrire benessere a tutti, ma anche se lo potesse fare non tutte le persone che soffrono un disagio sarebbero disposte ad accettare l’aiuto. E’ emerso che da un lato vi sono condizioni di disagio di persone in normali condizioni psicofisiche, chi ha una famiglia da mantenere e ha perso o non trova più un lavoro, le vedove con una pensione insufficiente, chi è in libertà dopo essere stato in carcere. Sussidi, aiuti economici a fondo perso, mense gratuite sono erogati costantemente dai Servizi Sociali del nostro Comune e da tante organizzazioni di volontariato ed Enti specializzati che operano in città.
Accanto a queste persone in difficoltà se ne conoscono altre che lo sono perché affette da una malattia mentale. So per esperienza personale maturata nei tanti anni di lavoro che solo specialisti nella materia possono trattare compiti estremamente difficili quale l’ottenere la confidenza e l’amicizia delle persone Senza dimora e riuscire ad aiutarli anche materialmente. Molte situazioni di disagio possono essere prevenute se si attua un’attenta e capillare sorveglianza. La funzione sociale delle Questure, accanto a quella repressiva, è di fondamentale importanza e può giocare un ruolo chiave in numerose situazioni di difficoltà. E’ indispensabile una programmazione efficace, che deve seguire delle tappe, la quale inquadri ogni problema in una visione sociale, democratica e umanitaria.
Da anni è stata messa in atto una rete che permette di fare interagire le istituzioni pubbliche con le Associazioni che operano nel privato-sociale. Per realizzare servizi efficaci e sufficienti non sempre sono necessari grandi finanziamenti ma sempre è necessario contare su persone con competenza, esperienza, umiltà, impegno, capacità, buona volontà.
Non di poco conto è l’emergenza anziani, di particolare importanza nella nostra città e in tutta la Liguria, terra che ha il merito (anche sanitario) e il grande onere di avere la percentuale più alta in Italia. Esiste pertanto una costante preoccupazione per garantire loro un’adeguata tutela e un’accettabile qualità della vita. L’anziano parzialmente o non autosufficiente deve essere considerato da chi lo assiste sempre e prioritariamente come una persona in difficoltà. Nell’interazione sanitaria, psicologica e sociale i suoi problemi debbono essere presi in carico, mantenendo il rispetto e la sua dignità.

Luisa Massimo
Presidente ANDE, Sezione di Genova