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  La tutela della salute degli immigrati

Il 28 Ottobre 2013 dalle ore 16 alle 19 nel Salone di rappresentanza del Comune di Genova, Palazzo Tursi, si è tenuto il Convegno organizzato da ANDE, Sezione di Genova, su “La tutela della salute degli immigrati”.
Il fenomeno dell’immigrazione in Italia o attraverso l’Italia ha raggiunto valori e situazioni drammatiche che leggiamo e vediamo ogni giorno. Nessuna Nazione, nessun luogo può essere adeguatamente preparato per un’accoglienza globale di tanti profughi che fuggono in cerca di salvezza. All’inizio eravamo abituati a vedere e spesso aiutare i cosiddetti “vu comprà” che giungevano dal Nord Africa senza affrontare grandi rischi, spesso su navi regolari e con visto turistico. Questo era un fenomeno legato alla povertà e alle poche possibilità di lavoro offerte nelle loro Nazioni. A un certo punto è scoppiata una immane rivoluzione civile e politica nella maggior parte delle Nazioni che si affacciano sulla costa meridionale del Mediterraneo e nelle Nazioni prevalentemente islamiche dell’Asia occidentale. Le popolazioni vedono nella fuga l’unica soluzione per la sopravvivenza.
Al tempo stesso, dopo un breve periodo di euforia legata alla caduta del muro di Berlino del 9 Novembre 1989, sono emersi gravi punti di criticità legati alla precedente politica dell’URSS, impossibili da superare con l’avvento della globalizzazione e del libero mercato. Queste situazioni sono state e sono ampiamente studiate e valutate sia nell’Unione Europea che negli incontri della NATO, dell’INTAS, di New Eurasia, senza però trovare delle soluzioni, delle possibilità per risolverle. La fuga, soprattutto dei giovani, verso le Nazioni dell’ UE è diventata un fenomeno giornaliero, anche se non drammatico nel suo insieme.
In questa triste realtà si osserva che un’elevata percentuale di persone sono malate, in particolare per le grandi difficoltà sofferte per anni, malnutrizione, infezioni, malformazioni congenite, ecc. Il Convegno di oggi si propone di affrontare questo tema e quanto si sta facendo nella nostra città che, per fortuna solo in rari casi è un luogo di prima accoglienza.
Il Convegno è iniziato con i saluti e gli auguri dell’Ass. alla Salute della Regione Liguria Claudio Montaldo e del Dott. Enrico Bartolini, Presidente dell’Ordine dei Medici di Genova. Sono seguite le introduzioni dell’Assessore ai Servizi Socio-sanitari del Comune di Genova, Prof. Renata Paola Dameri, che ha portato gli auguri del Sindaco Marco Doria e della Giunta, e miei in quanto Presidente di ANDE, Sezione di Genova. In seguito l’Ass. Dameri ha tenuto la sua Relazione su “Le Politiche Sociali per i problemi dell’immigrazione”. Sono susseguite le varie Relazioni: Claudia Lanteri, Dirigente del Servizio Immigrazione su “I progetti del Comune di Genova”, del Prof. Claudio Viscoli, Direttore del Dipartimento di Malattie Infettive dell’Università su “L’immigrazione e le malattie infettive”, del dott. Alberto Ferrando, Presidente della Commissione Immigrati dell’Ordine dei Medici su “Qualità delle cure per il paziente immigrato”, del dott. Luigi Bertulla, Direttore dell’Ufficio Spedalità dell’IRCCS Giannina Gaslini, su “Il trend dei ricoveri di bambini di famiglie immigrate”, del Monsignore Marino Poggi, Direttore della Caritas su “Immigrazione ed emergenze” ed infine della dott. Daniela Caprino, Pediatra e Psicologo dell’Ospedale Pediatrico - IRCCS Giannina Gaslini su “L’emigrazione per la salute: una nuova realtà”. Dopo la nutrita discussione, soprattutto sul tema del profondo significato della migrazione di intere etnie in fuga da guerre, carestie, persecuzioni, lotte tribali, superstizioni ataviche e pericolose, la Presidente di ANDE ha fatto una breve conclusione. Dopo aver ringraziato il Sindaco per l’ospitalità, i relatori e il pubblico intervenuto, ha sottolineato che sono stati offerti dati importanti e certi sulla situazione che le Istituzioni della nostra città stanno affrontando con l’aiuto della Curia e del volontariato.rassegna stampa1 Non vi è alcun dubbio che gli Ospedali si trovano in prima linea nell’assistenza sanitaria ai profughi e agli immigrati tutti, a partire dalle partorienti che giungono affrontando situazioni disperate, ai bambini, ai malati spesso infettivi che necessitano cure sia per guarire che per evitare possibili contagi, al tragico fenomeno della migrazione per la salute.
Di certo il problema è molto vasto. La quasi totalità degli immigrati è alla ricerca di un lavoro e di trovare una nuova Patria per sé e per la loro famiglia. Le possibilità che oggi può offrire l’Italia sono quasi nulle. Lo smistamento verso altre Nazioni dell’UE è una indispensabile chiave di volta.rassegna stampa2 Purtroppo dall’estrema povertà nasce la microcriminalità, anche solo mirante al procurarsi il cibo e l’indispensabile per la sopravvivenza e per un’ulteriore migrazione verso una Nazione con maggiori possibilità di accoglienza e di inserimento. Alle ore 19 è stato chiuso il Convegno.

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